Messaggeri dell'Oscurità
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 Arwyl

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randar
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Scheda del Personaggio
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MessaggioTitolo: Arwyl   Arwyl Icon_minitimeMer Giu 08, 2016 2:35 pm

Era una giornata insolitamente migliore delle altre, il cielo limpido,
il sole con i suoi raggi riscaldava la valle di Anadap e una piacevole
brezza fresca proveniva dal mare poco lontano da lì. Arwyl, come
spesso era solito fare, si riposava all'ombra di una grande quercia,
dopo la faticosa mattinata passata ad aiutare suo padre, il vecchio
Ogroat, nella fucina.
Era caduto in un leggero sonno, quando all'improvviso una grande
folata di aria gelida, lo svegliò.. Sbadiglió, e stupito si guardò
intorno, non capendo cosa fosse successo. Poco lontano da lui notò un
grande Tomo impolverato, comparso dal nulla..
Incuriosito si avvicinò, era semi sepolto nella terra, vide che aveva
la copertina color nero carbone ed era parecchio consumato, come se
qualcuno lo avesse tenuto per anni in uno scantinato.. Lo prese..
Improvvisamente sentì una misteriosa energia scorrergli lungo il
corpo, ci soffió sopra per levare la polvere e noto una leggera
scritta incomprensibile al centro della copertina. Si rimise seduto,
lo aprì, ed iniziò a leggere..

<< "Scappate tutti! Un grosso pericolo vi attende!" grido' uno strano
essere con una tunica color porpora...
Subito il panico in citta', gente che correva senza meta; solo un
pensiero: tutti lontani da Targhrad!
Seduto ai bordi di una fontana un anziano signore, un mistico probabilmente
cerco' di calmare il misterioso personaggio venuto dal
nulla:"Calmatevi ora! Cosa succede?"
Betoka con un sorriso disgustato guardo' Tnamadar e con un cenno di capo
fece capire che era tutta una farsa, una scusa per farli rimanere
soli... "Chi siete voi? Cosa volete da me?" chiese il Saggio... Il
vecchio si tolse il cappuccio e lancio' una sfera d'energia pura poco
lontano dal capo dell'anziano, rimasto coraggiosamente fermo. "Bene,
ho capito..." disse sghignazzando il vecchio.
Apri' un portale per una sconosciuta dimensione ed invito' lo stregone
a seguirlo e,
senza esitazione inizio' a circondarsi di luminosi turbini... Cosi'
inizio' il duello, la potenza dello stregone era inaudita e scaccio'
immediatamente
il saggio, cogliendolo distratto ed impreparato, per poi scomparire di
nuovo nel nulla...
Tnamadar fu soccorso da un elfo selvaggio dal viso malinconico, Noiris
era il suo nome...
Il saggio raccontó tutto e il giovane bardo non rifiuto' di aiutarlo.
I due decisero che quella minaccia doveva essere eliminata dalle lande
prima che potesse creare ulteriori scompigli.
Noiris conosceva alcuni valorosi combattenti...
"Salve Kongolk, da quanto tempo!" esclamo' giunto in una rudimentale abitazione.
"Salute Noiris, e' sempre un piacere incontrarvi.." rispose il
possente Barbaro, per poi riprendere, "Possiamo passare da Arwyl, ci
sara' di estremo aiuto, è un giovane Templare che abita vicino il Mare
di Kiryw, ed è stato allenato durante la sua gioventù dal valoroso
Ogroat, suo padre, un tempo Primo Cavaliere della Morte, fino al
giorno il cui il malvagio stregone lo uccise a sangue freddo nella sua
capanna.." >>.

Arwyl, sentì il cuore fermarsi.. Un sentimento di dolore e rabbia gli
attraversò il corpo.. Le domande che frullavano nella sua mente erano
tante.. "Chi sono questi individui?!", "Da dove vengono?!", e ancora
"Come conoscono me e soprattutto come fanno a conoscere la storia di
mio padre e il suo destino..?!"
Il giovane Templare intuì subito che questo libro parlava di qualcosa
che ancora doveva accadere.. Aveva visto suo padre 2 ore prima ma,
l'idea di perdere anche lui, dopo aver perso sua madre all'età di 2
anni, lo riempiva di dolore e tristezza... Con il volto rigato dalle
lacrime, tiró sul con il naso, e continuò a leggere..

<< I tre, si recarono svelti nella valle di Anadap, dove il giovane
Arwyl abitava ormai solitario, nella sua malmessa e vecchia capanna.
"È permesso..?!" chiesero, mentre aprivano la porta.. Videro il
giovane templare, scavato in volto, sdraiato sul suo letto, che con
estrema disinvoltura maneggiava una spada, la spada di suo padre.. I
tre si avvicinarono e iniziarono a raccontargli tutto l'accaduto..
Spiegarono a lui per quale motivo, proprio suo padre venne ucciso
dallo spietato stregone, e cercarono di risvegliare in Lui quel
sentimento di vendetta che lo avrebbe spinto ad unirsi a loro.. Dopo
una lunga conversazione, Arwyl si destò dalla sua condizione di
spossatezza e depressione, convinto e voglioso di vendicare la morte
di suo padre, anche se allo stesso tempo era un po' restio a fidarsi
di questi tre individui, avvolti in abiti neri come le Tenebre.. Prima
di partire i 3 donarono ad Arwyl un'armatura completamente nera che
alla luce del sole emanava riflessi rosso sangue, e subito dopo
avergliela data il vecchio saggio proferì, "questo è uno degli oggetti
che più ci contraddistingue!", il templare non capì le parole di
Tnamadar, ma indossò comunque l'armatura e dopo aver preso la spada di
suo padre chiuse la porta di casa, e con il cuore animato dalla rabbia
e dal sentimento di vendetta, che i 3 combattenti avevano risvegliato
in lui, partì. Il possente Kongolk, sapeva dove di solito si
rintanava il vecchio stregone, e dopo numerose ore passate cavalcando
verso sud, giunsero davanti a una torre.. Tnamadar, il saggio, spiegò
che questa non era una semplice torre ma una vera e propria fortezza
piena di trappole mortali e di creature misteriose molto potenti..
Dopo aver raccomandato a tutti di stare in guardia e di non
allontanarsi dal gruppo, i quattro combattenti si avvicinarono verso
l'enorme portone di pietra che lentamente si aprì come spinto da una
forza magica. Animati dalla voglia di fermare una volta per tutte, gli
orrori che lo spietato stregone commetteva, e animati ancora di più
dalla rabbia che avevano in corpo, affrontarono uno ad uno i mostri
che gli si mettevano davanti, e inoltre grazie all'abilita di Noiris
il bardo, riuscirono a disattivare prontamente tutte le trappole e i
tranelli che erano nascosti in quella costruzione maledetta, fino alla
cima. Arrivanti all'ultimo piano, videro un vecchio dal ghigno
malefico, avvolto in una tunica porpora, che sedeva su una specie di
trono fatto di ossa.. Improvvisamente esclamò "Bene, bene ci rivediamo
vecchio Tnamadar, aspettavo una tua visita.." E scoppiò in una risata
sarcastica.
Il saggio un po' intimorito rispose "Certo, Betoka, e questa sarà
anche l'ultima volta che mi vedrai... Perché ti annienteremo!"
Improvvisamente i quattro si avventarono sullo stregone, Arwyl faceva
roteare la sua spada, come suo padre gli aveva insegnato e infliggeva
dolorosi colpi sul corpo dello stregone, anche il barbaro furioso di
rabbia si fiondò sulla malvagia creatura.. Durante il lungo e
sanguinoso scontro lo stregone colpi il giovane Noiris con un
incantesimo, che lo fece cascare in terra quasi come pietrificato..
Anche Betoka però era allo stremo delle forze, appena si distrasse un
attimo, il Valoroso Templare, fece brillare la sua spada di un viola
intenso e con un colpo preciso, ma allo stesso tempo devastante,
taglio di netto la testa del malvagio stregone.. Betoka era morto!
Tempestivamente l'anziano saggio, che fino a quel momento era stato
impegnato a curare le ferite dei combattenti e a deviare gli
incantesimi dello stregone, guarì il giovane bardo che d'istinto si
rialzò da terra e vide la testa dello stregone rotolare per la
stanza.. Arwyl, spossato dall'enorme fatica del combattimento era
seduto in terra, ma al tempo stesso un'enorme gioia gli aveva riempito
il cuore: finalmente aveva vendicato suo padre. Tnamadar, Noiris e
Kongolk si guardarono negli occhi, rivolsero la testa verso il cielo
ed un urlo riecheggiò per tutta la landa: "Morte e Devastazione!"
Il giovane templare, si girò verso di loro stupito, aveva già sentito
quell'urlo, più e più volte, e suo padre, quando era piccolo, gli
aveva spiegato che quelle parole erano l'inno di guerra di uno dei
clan più forti di queste lande..
Uscirono fuori dalla torre, e stremati dalla lotta si immersero in un
laghetto poco distante per ristorarsi e riprendere le energie. Arwyl
quando si tolse la pesante l'armatura, si guardò il corpo ferito e sul
suo petto, proprio sul suo cuore, erano comparse tre lettere di un
colore nero pece "M.d.O.".
Improvvisamente tutto gli si fece più chiaro, gli rivennero in mente
le parole del saggio quando i tre gli donarono l'armatura, e l'urlo
che loro fecero poco dopo che lo stregone era morto. Ora aveva capito,
ora aveva trovato un senso alla sua vita, qualcosa per cui andare
avanti, qualcosa per cui lottare.. Alzò la testa verso i suoi 3
compagni di viaggio e sorridette, mentre loro lo guardarono negli
occhi e insieme esclamarono "Benvenuto tra di Noi fratello, che le
Tenebre ti guidino e proteggano il tuo cammino!">>.

La quiete di Arwyl, immerso nella lettura, fu inaspettatamente
interrotta da un potente grido di dolore.. Repentinamente chiuse il
libro, si alzò e corse verso la sua dimora, sperando che ciò che aveva
letto non fosse vero, o che potesse in qualche modo rimediare o
cambiare il corso degli eventi.. Arrivato ansimante a casa, vide che
l'uscio era spalancato, lentamente entrò, e vide ciò che non avrebbe
mai voluto vedere.. il vecchio Ogroat steso a terra esanime.. Scoppiò
a piangere e un dolore struggente parti dal cuore e gli si propagò in
tutto il corpo.. Mentre era chinato sul corpo del suo povero padre,
l'occhio gli cadde di nuovo sul libro e la scritta sulla copertina,
prima incomprensibile, ora era diventata leggibile.. "Messaggeri
dell'Oscurità".
Arwyl, era consapevole che il suo destino si doveva compiere, come
aveva letto nel libro, e che niente ormai era accaduto per caso..
Seppellì suo padre sotto la grande quercia, e tornato a casa iniziò a
prepararsi, sapendo ciò che lo aspettava.. Mise il consunto libro
dentro le sue bisacce, si avvolse con un mantello nero il corpo, e
mentre lucidava la spada dai bagliori violacei fra se e se pensava:
"Fratelli questa volta non mi troverete impreparato.. Sono pronto per
diventare un Messaggero dell'Oscurità!".
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